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sabato 11 luglio 2009

Che cos' è l' Insubria

L'Insubria (Insübria in Lingua lombarda, è una regione storico-geografica, corrispondente all'antico territorio in passato abitato dagli Insubri, popolazione celtica che ha occupato la regione compresa fra il Po e i laghi prealpini a partire dal IV secolo a.C., cui Tito Livio attribuisce la fondazione di Milano, e successivamente identificata con il Ducato di Milano.

A partire dal XIX secolo è invalso l'uso di definire l'Insubria dal punto di vista linguistico come il territorio in cui prevale il gruppo lombardo occidentale, alla cui testa sta appunto il milanese, citato appunto come dialetto insubre.

L'epoca preromana

Numerosi altri autori latini parlano dell'antica popolazione degli Insubres, tra cui Polibio , Gaio Plinio Secondo , Strabone . Questi autori però, non nominando mai il territorio di questo popolo col nome di Insubria, riportano notizie scarse e spesso in contraddizione tra loro, collocano gli Insubres in varie zone dell'area prealpina, come Polibio, che dice situato nei dintorni delle foci del Po. Anche la Tabula Peutingeriana riporta la scritta Insubres, ma la colloca lontano da Mediolanum, in una zona nei dintorni di Eporedia.

In effetti questo territorio era abitato in epoca preistorica e protostorica anche da altri popoli, come gli Orobi, i Comenses, i Leponzi, gli Elvezi, i Reti, i Bergalei, i Levi, i Marici e i Liguri, di cui non è possibile stabilire le epoche storiche di appartenenza o i confini dei loro rispettivi territori.

Anche l'archeologia non ci fornisce informazioni certe. Nel territorio compreso tra i fiumi Serio ed Adda ad est e quello della Sesia ad ovest e dalle vallate alpine del Toce, del Ticino e della Moesa a nord fino al Po a sud, a partire dal XIII secolo a.C. si sviluppò una civiltà omogenea chiamata cultura di Golasecca che ebbe diverse capitali, tra cui la maggiore fu Como. Con le invasioni galliche del 388 a.C., dopo quasi mezzo millennio, iniziò un periodo di declino.


Il Ducato di Milano




Per approfondire, vedi la voce Ducato di Milano.
Lo stemma visconteo del Ducato di Milano.

In seconda battuta il nome può essere riferito al territorio del Ducato di Milano (1395-1796).
Per secoli indicò quindi una zona compresa più o meno tra l'Adda e il Sesia, e fra il San Gottardo e il Po, ovvero fu sinonimo della regione milanese e dei contadi su di essa gravitanti. L'Insubria si estende quindi tra le attuali Regioni italiane Lombardia e Piemonte e la Svizzera. In Lombardia rientrano nell'Insubria le province di Milano, Monza, Varese, Como, Lecco, Lodi, Sondrio e Pavia (escluso l'oltrepò pavese). In Piemonte fanno parte dell'Insubria le province di Novara e Verbania. Infine della Svizzera tutti i territori di lingua italiana fanno parte del territorio insubre, si tratta del Canton Ticino e della parte dei Grigioni di lingua italiana (Val Mesolcina, Val Bregaglia, Val Poschiavo e Val Calanca) .

Simbolo storico dell'Insubria, intesa come Ducato di Milano, è la bandiera Ducale milanese, ovvero l'inquartato fra il biscione visconteo e l'aquila imperiale.

La Regio Insubrica

Per approfondire, vedi la voce Regio Insubrica.
Il logo della Regio Insubrica
Il territorio della Regio Insubrica (dal 2007 anche Lecco e Novara)

In epoca contemporanea il termine è spesso percepito in modo più ristretto a indicare il territorio della comunità di lavoro transfrontaliera Regio Insubrica, "Euroregione" istituita nel 1995 tra le province di Varese, Como, Verbano Cusio Ossola, Lecco, Novara e il Canton Ticino, ovvero la regione dei laghi a cavallo fra la Svizzera e l'Italia dove si parla la lingua italiana e il dialetto insubre.

Si tratta di una associazione di diritto privato conforme alla dichiarazione di Madrid del 1980 sulla cooperazione transfrontaliera che si prefigge di promuovere la cooperazione e l'intregrazione nella regione italo-svizzera dei laghi prealpini (Lago di Como, Lago di Lugano, Lago Maggiore).

L'attuale simbolo della Regio rappresenta sei pittogrammi ognuno ad indicare le 6 regioni (nell'ordine Ticino, Varese, Como, Verbano, Cusio e Ossola).

Linguistica

Da un punto di vista etno-linguistico l'Insubria presenta una certa unità, poichè anche in Provincia di Novara, in Provincia del Verbano-Cusio-Ossola e in Canton Ticino sono storicamente parlati dialetti lombardo occidentali. Questo è giustificato dalla comunanza di queste aree al milanese e in particolare ai cinque secoli di appartenenza statuale al Ducato di Milano, precendentemente alle attuali divisioni amministrative, che risalgono in parte alla costituzione delle Regioni italiane, che hanno confermato l'accorpamento di Novara e del Verbano alla Regione Piemonte come fu decretato dalla Pace di Rastatt e dalla sua applicazione nel trattato di Baden nel 7 settembre 1714

Usi moderni e contemporanei


« Nel fabricar de le superbe mura

De la prima Città ch'abbian gl'Insubri
Uscì da i fondamenti un gran Cinghiale
Mezzo di pel setoso, e mezzo ignudo
Onde Milan chiamossi
Da gli Hedui, o Borgognoni
o pur da i Franchi
Da cui l'origine hebbe,

Che altri di mezza lan dir potrebbe. »

La parola Insubria è stata lungo considerata un sinonimo per Lombardia, soprattutto in epoca ducale, ovvero durante l'Alto medioevo e il Rinascimento.

Dal XIV al XVII secolo, presso i letterati della corte ducale milanese, i termini Insubres e Insubria furono utilizzati per conferire la coscienza di una unità e identità nazionale superiore alle ancor vive autonomie comunali.

Insubria definì così il cuore dell'allora vasto Ducato di Milano, come testimoniato negli scritti di Benzo d'Alessandria, Giovanni Simonetta, Bernardino Corio e Andrea Alciato. Ancora nel Settecento Gabriele Verri ribadì il concetto con l'espressione, posta in testa alle sue opere: "Insubres sumus, non latini".

Nel [1766] la compositrice milanese Maria Teresa Agnesi Pinottini scrisse il dramma in due atti L'Insubria consolata: componimento drammatico.‎ Pochi anni dopo, nel 1797, a seguito dell'occupazione del Ducato di Milano, Napoleone fa battere dalla zecca di Milano una medaglia celebrativa con la dicitura "All'Insubria Libera" e un'allegoria della Repubblica francese, raffigurata come donna elmata, assistita, alla sua destra, dalla Pace che pone il berretto frigio sul capo dell'Insubria: questa è condotta da un genietto e ai suoi piedi ha una cornucopia.

Giovanni Torti scrisse nel 1853 l'ode Per la proclamata libertà dell'Insubria . Similmente fece Gabriele Rossetti nello stesso periodo . Alessandro Manzoni nel Del trionfo della libertà cità più volte l'Insubria a indicare il territorio del milanese.

Già dal primo Novecento il termine ha un periodo di revival, che combacia con l'inizio di studi storici e territoriali. Ne parla Giovanni Baldi nel 1906; viene promossa una rivista chiamata "Insubria", che si occupa di promuovere il turismo e la cultura dei laghi prealpini; nel 1937 Angelo Bellini pubblica Uomini e cose d'Insubria: studii, ricerche, documenti

Alla fine degli anni '60 a Milano vengono fondate le Edizioni Insubria s.r.l. , che si occupano principalmente di pubblicazioni illustrate.

Il termine cade in certo oblio fino agli anni novanta , quando l'Insubria tornato in auge in corrispondenza di una serie di iniziative, prima fra le quali la fondazione (1995) della succitata comunità di lavoro transfrontaliera, la "Regio Insubrica", con lo scopo di valorizzare degli elementi culturali, economici e sociali che uniscono la Svizzera Italiana e le province di confine.

Il quotidiano La Prealpina, seguito poi da altri, inserisce una pagina quotidiana intestata all'Insubria, riportando notizie di cronaca politica locale.

Nel 1996 si registra la costituzione dell'Associazione Culturale Terra Insubre, con sede a Varese, che ha nel suo programma la diffusione e la promozione della storia e dell'ambiente del territorio insubre a un vasto pubblico. Attualmente (2009) conta circa 1500 soci, sei distaccate e una omonima rivista trimestrale.

Degli stessi anni (14 luglio 1998) è l'istituzione dell'Università dell'Insubria.

Insubrismo

Negli ultimi anni alcuni esponenti politici stanno cominciando a discutere circa la possibilità di costituzione istituzionale dell'Insubria e/o dell'acquisizione dell'autonomia politica. Tuttavia non esiste oggi nessun partito politico che si batta per raggiungere questo obiettivo, ma solo dei movimenti culturali e d'opinione.

All'inizio del 2002 si costituì in Canton Ticino, e poi nei Grigioni, il "Movimento degli Indipendenti Insubrici" guidato dal medico di Gravesano Werner Nussbaumer, già esponente dei Verdi e noto per le sua attività di promozione della Cannabis indica per scopi terapeutici.

Gli "Indipendenti Insubrici" ebbero Nussbaumer come proprio rappresentante al Gran Consiglio del Canton Ticino dal gennaio 2003 fino alle elezioni del 2003, sebbene egli sia stato inizialmente eletto nel 1999 fra le file dei Verdi. Il Presidente del movimento nei Grigioni insubri fu Giancarlo Gruber.

A seguito di problematiche interne e all'arresto di Nussbaumer, avvenuto il 22 maggio 2003 il gruppo sparì dalla scena politica.

Dal 2005 è invece attivo il gruppo d'opinione Domà Nunch ("Solo Noi" in insubre), promotore della rivista on-line "El Dragh Bloeu" ("Il Drago Blu" in ortografia classica). Il movimento è stato presentato ufficialmente il 6 febbraio 2006 a Milano in Piazza Insubria. Non ha rappresentanti istituzionali, sebbene abbia dei consiglieri comunali di riferimento, e si dedica principalmente a iniziative sul territorio, fra le quali la Giornata dell'Ambiente, che si tiene annualmente a Briosco durante il mese di luglio. L'edizione del 2006 è stata dedicata alla commemorazione della tragedia dell'ICMESA di Seveso; il Forum sulle emergenze ambientali in Insubria, tenutosi nel marzo 2007 a Uboldo; il Forum per la lengua milanesa, che nell'aprile 2007 a Nerviano ha coinvolto le maggiori associazioni linguistiche della regione; il convegno Olona: una valle al bivio, il 29 marzo 2008 a Gorla Minore, in cui si è lanciata l'idea della creazione di un Parco Naturale del medio Olona; la tre-giorni "Olona: una valle in festa" dal 20 al 22 giugno 2008, dedicata alla promozione ecologica e identitaria della regione.

Domà Nunch si ispira ai principi dell'econazionalismo, ossia una sintesi fra ecologismo e richieste di tutela dell'identità culturale insubre, e promuove il progetto di una Confederazione Insubre, su modello statuale svizzero.

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